Memphis May Fire - Unconditional


Se The Hollow ha segnato una grande divisione tra cosa è il Post Hardcore fatto bene e cosa è  quando viene suonato male (gli Asking Alexandria) è vero che Challenger non ha spostato poi di molto le coordinate dei nostri, anzi, un leggero passo indietro nella qualità media generale, sopratutto nel riffing. Il pericolo è stato quello di scadere nel circolo breakdown/chorus che ha ucciso una band appena nata come i We Came As Romans dal punto di vista musicale. Quella varietà riscontrata su The Hollow su Unconditional, questo nuovo capitolo, è quasi persa. Stiamo sempre parlando dei MMF, ovvero una band che qualunque cosa fa, anche di merda, la fa bene. Unconditional è sicuramente sotto le aspettative ed è formalmente un album di stagnazione nella vetta, poichè se è vero che si potrebbe criticare la band per aver semplificato troppo la propria proposta è anche vero che ripetersi in continuazione non porta niente di buono. Questo è tutto da vedersi in un'ottica molto ampia di come il sound della band sia maturato nel corso dei cd e su questo nessuno può sindacare. La linea tracciata da questo nuovo cd è molto ambigua poichè oltre questa linea potrebbero esserci imbarazzanti episodi di banalità stile WCAR oppure egregie riprese degne dei migliori DGD. Il Post-Hardcore o come diamine volete chiamare il genere dei MMF è assolutamente al bivio tra la banalità commerciale e la possibilità di dire qualcosa in più. Se pure i nostri continuassero a fare cd di questo calibro tanto basterebbe per rendere decente il panorama attuale della scena. Canzoni radiofoniche, ottimi suoni ed una impostazione nell'essere easy listening non così naturale in molte altre realtà. Le trovate di alcuni effetti e basi suonano sempre come quel quid che serve alla band per riempire qualche vuoto a livello chtiarristico ma fino a che non proporranno synth gonfi e ciccioni da discoteca io mi accontento. Se portano live "The Answer" e "Possibilities" per me possono pure andare avanti a fare quello che cazzo gli pare. Tanto live portano i singoli forti, i filler ci sono ma li lasciano nell'album. Purtroppo è così, per poter campare non puoi scrivere un capolavoro assoluto del genere ogni 5 anni, devi diluire l'epicità in molti episodi. Ancora mille anni avanti gli AA, sempre e comunque!


 Edoardo Del Principe

Share on Google Plus

About Edoardo

YDBCN è un collettivo di persone disagiate che odia la musica
    Blogger Comment