Nexilva - Eschatologies


Now, you know when you try to get together two different magnets by the same side? It is impossibile, isn't it? It's the same thing that sometimes happens when you try to mix different kind of music, like black metal together with industrial metal (Except Samael). But, what if two elements get together: symphonic parts and an extremly complicated deathcore, in the same mix? Well, you would get an album like Nexilva's last one, "Eschatologies".
This idea could seem smart and innovative and, let's say that in part it is, given that it's been a long time since something like this didn't appear on the scene, except the latest Chelsea Grin (which I like very much, but don't judge me). Though, a defect comes when you do not balance things while you mix and, in fact, sometimes it comes difficult to fully appreciate and stand all the music and sound changes of the band. Given this, which I think it's the only flaw on this album, I think Nexilva did propose something original, a  new and different thing from the deathcore's standards, with fast riffing, breakdowns and growl/scream. In a few words, when I pressed "Play" for the first time I immediatly understood that I'd needed many listening to fully get album's essence and give it a correct valutation.
Listening to this, we can hear a well-studied riffing which gains listener's attention and in some points gets perfectly mixed with the symhponic parts. Drums and bass create a perfect rhytm that also follows synth's parts. The voice it's nothing special or original, but gets perfetly mixed in this CD and add a bit of rage to everything.
So, in the end, we can say that Nexvilla proposed us something original - Finally, I'd say - in Deathcore's scene, but they didn't balance their work and sometimes I got bored while listening; By the way it is surely a good work and it deserves a good grade because finally someone proposed something new in this genre because in these last time it had become boring and monotonous. [Translated by Lorenzo Naturale]

Avete presente quando provate a unire due magneti dalla parte dei poli uguali? Risulta impossibile no?  Lo stesso succede quando si cerca di unire molte volte un genere musicale ad un altro, come ad esempio black e industrial (a parte i Samael da un certo punto di vista) . Ma cosa succede se si compattano due elementi: parti sinfoniche e una parte deathcore spaventosamente complicata, in un unico lavoro? Beh in quel caso otterrete di sicuro un disco simile a "Eschatologies" dei Nexilva.
L'idea del gruppo inglese può sembrare geniale ed innovativa, e diciamo che da un certo punto di vista lo è, considerando che non si era mai visto nulla di simile nella scena se non i Chelsea Grin degli ultimi tempi (che io sto adorando, non linciatemi). Però un difetto sorge quando si esagera con le  dosi, un po' come in ogni altro campo, infatti a volte risulta difficile sostenere e sopportare il connubio di suoni prodotto dal gruppo. A parte questo che credo sia l'unica grossa pecca di questo lavoro, i Nexilva sono riusciti a proporre finalmente qualcosa di innovativo e non più legato al solito concetto di "deathcore" costituito da riffing veloce, breakdown e growl/scream. Insomma, da subito quando ho premuto play su questo album ho capito che mi ci sarebbero voluti più ascolti per comprenderlo bene e per dare una valutazione corretta.
Analizzando quindi il lavoro dei singoli componenti ci troviamo davanti un riffing molto studiato, che non lascia scampo all'ascoltatore ed in certi punti si lega in modo fantastico con le parti sinfoniche. La batteria e il basso propongono un muro ritmico al pari delle altre band deathcore con la particolarità però di riuscire ad accompagnare anche la parte dei synth senza grandi sbavature. Per finire la voce non è nulla di speciale o di nuovo, però riesce a collegarsi con il tutto e a dare un tocco di cattiveria aggiuntiva con i suoi vocalizzi sempre tendenti allo scream/growl.
Quindi in conclusione i Nexilva hanno proposto qualcosa di originale finalmente che nella scena deathcore è un tutto dire, però hanno esagerato in certi punti finendo quasi per annoiarmi nonostante il disco l'abbia ascoltato più volte; il voto è però certamente positivo perché finalmente qualcuno ha dato una spolverata a questo genere che nell'ultimo periodo stava andando lentamente alla deriva.






Andrea Facchinello
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