Fra le tante release che ci hanno fatto sorridere e che hanno allietato le nostre giornate a casa o i nostri tragitti per andare a scuola o a lavoro, non poteva mancare il nuovo disco dei Sombres Forets.
Per quelli che non li conoscono, i Sombres Forets sono un gruppo Depressive/ Atmospheric Black Metal Canadese. Il gruppo, a differenza di altre band che propongono il medesimo genere, non parlano solo di suicidio e disperazione, infatti descrivono molte volte ambienti naturali particolarmente isolati o comunque che trasmettono una certa atmosfera di ansia e morte.
Per quanto riguarda il sound, ci sono tutti gli elementi che contraddistinguono il DSBM, ovvero: voce particolarmente disperata e agghiacciante in stile Kim Carlsson ( Hypothermia, Lifelover ), chitarre molto distorte e dissonanti, arpeggi di pianoforte e di chitarra acustica, i quali sono molto frequenti e danno un tocco di originalità e malinconia in più al disco.
Ora, per tutti i fan del genere, da come l’ho descritto potrebbe sembrare la solita minestra riscaldata, ma in realtà non è così. I Sombres Forets ( o per meglio dire IL Sombres Forets, poiché è una one man band ) riescono a creare, grazie a tutti gli elementi sopracitati, un’ atmosfera fatta di serenità, tristezza, ansia, depressione, disprezzo per la vita. Tutto questo concentrato in un unico mattone che è questo “La Mort Du Soleil”, che altro non è che un più che degno seguito dei lavori precedenti.
Ogni traccia, da “Des Epaves” a “Effondrement”, deve essere ascoltata nella sua interezza, poiché solo così si riesce a percepire il messaggio dell’album. Non vi nascondo che, soprattutto per i più emotivi, questo disco potrebbe essere in grado di evocare dei ricordi tristi e magari anche dolorosi, in grado anche di commuovere l’ascoltatore. Ed è qui che sta la bellezza di questo lavoro: riesce a colpire nel segno, a smuovere le emozioni, tutto grazie a dei giri di pianoforte e a dei suoni atmosferici molto studiati che danno una sensazione di trascendenza e ai giri di chitarra tanto emotivi e malinconici quanto distorti e terrificanti.
Se non volete sentirvi tristi o giù di morale, probabilmente questo disco non fa per voi, ma se invece avete voglia di fare un viaggio mentale attraverso i vostri sentimenti e le vostre paure ed ansie più nascoste, questo è l’album ideale per adempiere a questo obiettivo.
Alessio Strano
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