Triptykon - Melana Chasmata


It's been a long time since the 80's, but it seems that some characters remain the same through the years. Thomas Gabriel Fischer, better known as "Tom G. Warrior" it's one of these. Since when Celtic Frost were no more, he started a personal project named "Triptykon", continuing with same line which he used in the last times, when he still was in Celtic Frost, together with the discussed Monotheist. From Celtic Frost's last work, not very much has changed. From my point of view, I happly noticed that the recording is less rigid, though it's still good, that gives to guitars a fully-record sound, but without making it too much clean and modern, as the recording back in the 80's were made.
Tom G. Warrior gives us a splendid use of his voice, which sounds good in every kind of singing: clean, raw, scream etc. (Notice that the opening "UH" in "Breathing" sounds like the one in "Circle of Tyrants").This entire work is mostly made by Tom G. Warrior, that today is still capable of a nice and correct use of his voice and almost-Doom riffings, that - sometimes - are still too "thrasy". Gothic influences are present, and are found in a large use of acoustic and clean parts and female voices (in 2014 it's nothing new, but female voices are well balanced), and it is exactly in the female voices that we find album's best tracks, like "Aurorae" which fully expresses group's essence through slow-times. And if you're new to Doom and its sounds, the CD opens with a direct and heavy track, "Tree of Suffocating Souls", though album's true essence can be found in the slow-time track.
It may results difficult to classify their genre, like Celtic Frost have been considered the best for three different genres, avoiding to identy themselves in only one genre, so Triptykon do today, even without proposing something new and original, it seems that they can mix the unmixable. By the way, this mixing works fine and this album, Melana Chasmata works too, but it's not an easy-leasting album. For example, I needed to listen to it a lot of time before I could comprehend its meaning and essence.
In the end and with an extremly short sentence I'd say that Melana Chasmata it's a good work indeed, though it's not the best, because I think it misses something which great albums have. [Translated by Lorenzo Naturale]

Dagli anni 80 ad oggi ne è passato di tempo, ma certi personaggi sembrano non tramontare mai. Thomas Gabriel Fischer, meglio noto ad almeno tre generazioni di metallari col nome di battaglia di Tom G. Warrior pare uno di questi. Dalla dissoluzione dell'ultima incarnazione dei Celtic Frost Fischer ha portato avanti il suo nuovo progetto personale denominato Triptykon portando avanti il discorso intrapreso proprio nel corso dell'ultima parte della carriera dei Celtic Frost con il discusso Monotheist. Dal solco tracciato con Monotheist e Eparistera Daimones l'ultima fatica del gruppo svizzero, Melana Chasmata, non si distanzia particolarmente. Dal mio punto di vista il cambiamento che accolgo con maggior favore è una produzione un po' meno laccata, non per questo non curata, ma capace di dare alle chitarre un suono pieno, ma non eccessivamente pulito e moderno, proprio in ricordo di quello che son stati gli anni 80 (la prima volta che ho ascoltato Monotheist la pulizia assoluta delle chitarre è qualcosa che mi ha letteralmente sconvolto).
Il mattatore unico del disco resta sempre Tom G. Warrior che denota ancora oggi una grandiosa maestria vocale (anzi forse anche più che agli albori, ma era un'altra epoca), passando praticamente per ogni sfaccetatura dello spettro vocale: pulito/graffiato/scream (qui farei notare come l'"UH" che apre Breathing sia una chiara autocitazione dall'analogo urlo che apre Circle of the Tyrants). Tutto il gruppo si regge attorno a Tom G. Warrior un po' per la voce per l'appunto un po' per il riffing che quando non cade nel Thrash Death ottantiano in Melana Chasmata è ormai nettamente Doom. Gli influssi Gothic si sentono un po' nel grosso uso di parti acustiche, parti in pulito e voci femminili (nel 2014 niente di nuovo, ma l'uso fatto delle voci femminili è tutt'altro che banale o scontato). Proprio in queste scelte risiede forse il fascino assoluto dei brani migliori del disco come Aurorae che cattura veramente l'essenza del gruppo con i ritmi lenti e l'andamento ossessivo. In modo forse un po' ruffiano per catturare l'ascoltatore meno avezzo al Doom il disco apre con il brano più sparato e "in your face" Tree of Suffocating Souls, ma l'essenza vera della musica dei Triptykon con la sua calma viene fuori, costruendo mattone dopo mattone l'inferno secodo Tom G. Warrior.
La parte difficile dei Triptykon è il loro genere-non-genere, così come i Celtic Frost sono stati pilastri per tre generi diversi senza doversi identificare completamente con ognuno di essi, così oggi i Triptykon al contrario pur non "inventando" niente, sembrano miscelare l'immiscibile. Tuttavia l'amalgama regge e Melana Chasmata funziona, ma non è immediata né banale. Io per esempio ci ho messo un attimo a entrarci dentro e buona parte dello hype a riguardo al disco (salvo per la presenza di Tom G. Warrior) confesso di non averlo capito, almeno non subito. Come giudizio estremamente sintetico direi un disco molto bello, di quelli che migliorano di ascolto in ascolto, ma per me non il disco dell'anno perché mi sembra gli manchi quel non so che di coinvolgente che invece i grandissimi dischi devono avere.


Giorgio Gubbiotti 

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