The genre itself sounds a bit obsolete and stagnant maybe but with a great songwriting this 47 minutes still pass awesome. [Translated by Giuseppe Luzzi]
La notizia del ritorno in scena dell'ex Killswitch Engage Howard Jones mi ha fatto molto piacere.
L'idea di poter risentire il suo timbro, che è davvero unico in ambito metal, mi ha emozionato immediatamente; ma una parte di me temeva di ritrovarsi in mano un disco di una cover band dei KE...
Le mie paure sono state immediatamente spazzate via appena "The Beauty Of Destruction", così si intitola il primo album dei "Devil You Know", è partito con la prima traccia "A New Beginning".
Il vago timore di sentire qualcosa di molto simile al suo progetto precedente è svanito in un attimo, sostituito invece dalle piacevoli melodie filo-melodeath molto moderne che compongono il disco.
Ci troviamo infatti avanti a un disco che prende a piene mani dallo stile di molte band metalcore/melodeath che per parecchio hanno dominato negli ultimi 10 anni, infatti si possono sentire le palesi influenze di band come Darkest Hour, Threat Signal o August Burns Red, a tratti si scorgono dei passaggi molto groovy in stile Devildriver! Ed ovviamente sotto sotto, si sente una minima influenza dei Killswitch, ma è legata giustamente solo all'aspetto vocale del disco.
Infatti, il punto forte dell'album è proprio la voce di Howard, che non stanca mai, sempre carica ed abrasiva nelle sezioni in growl e melodica ed emozionante nei clean.
Il top dell'album lo si raggiunge con pezzi come Seven Years Alone, il primo singolo estratto dall'album, dove è presente un ritornello super emozionante e catchy con tanto di supersolo verso la fine del pezzo, o Shut It Down, che prende a piene mani dalla scuola FearFactoryiana a cui si ispirano band i Threat Signal.
La chiusura è affidata alla calma e malinconica As Bright As The Darkness, che chiude l'album in un atmosfera fantastica, che lascia l'ascoltatore soddisfatto.
"The Beauty of Destruction" è un bell'album, nel vero senso della parola!
è un ascolto piacevole, non è mai noioso, forse il genere proposto suona un po' "superato", ma grazie a un ottimo lavoro di songwriting i 47 minuti che compongono l'album passano in modo piacevole.
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