"Va bene, miei discepoli"
Invictus è un album interamente scritto, prodotto e suonato dal batterista dei Nile, niente aiutini (si sentono le imprecisioni sulle plettrate, per carità) ma quanto messo sui papiri delle tab di queste canzoni merita la vostra attenzione. Non stiamo urlando al capolavoro ma se siete fan di un certo sound Nile-ggiante che si concede più di un attimo di groove allora troverete in questo capitolo della storia del Death moderno un tassello fondamentale. Per quanto mi riguarda sono stato pienamente soddisfatto dalle 11 composizioni che hanno raccontato una storia non inedita ma estremamente efficace, il risultato sta proprio nella capacità di George di non strafare eccessivamente con gli altri strumenti e di usare riff estremamente semplici che incastrati nel tritello della batteria prendono slancio ogni qual volta si mette il piede sul doppio pedale per menare. Tanta atmosfera, saggiamente trasposta e forse si, eccessiva in alcune parti, ma perfettamente funzionale a legare i riff tra loro e permettere al Kollias di giocare con la batteria nei modi più disparati. E' stato come sparare sulla croce rossa, per quanto mi riguarda questo cd mi ha colpito al cuore, è quello che amo sentire da un disco brutal oggigiorno e non nego che temevo il peggio.
Per una volta ha pagato usare riff semplici, e questa è la dimostrazione che 14mila piri piri possono essere fondamentalmente inutili per fare un cd Brutal o Death Metal che sprigioni violenza in ogni suo colpo. Su tutte Voices, Shall Rise/Shall Be Dead, Treasures Of Nemesis e Buried Under The Flames meritano la mia venerazione.
Tracklist
Echoes Of Divinity
Invictus
The Passage
Aeons Of Burning Galaxies
Shall Rise/Shall Be Dead
Voices
Treasures Of Nemesis
Apocalypse
Epitaph
Through Empty Eyes Of Light
Buried Under The Flames
SENTENZA: Kollias Akbar!
SENTENZA: Kollias Akbar!
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