Gli Earthside (ex-Bushwhack) hanno deciso di rinnovarsi completamente; cambio di nome, cambio di genere; abbandonare il vecchio e collaudatissimo progressive metal iper tecnico alla 'Train of Thought' per infognarsi in un (a loro detta) 'cinematic rock' che aggira i classici canoni 'prog' per inserire al suo interno elementi djent, metal, sinfonici e liturgici. L'album è strutturato in otto tracce, perfettamente divise tra strumentali e vocali (con ospiti del calibro di Lajon Witherspoon, Daniel Topkins, Björn e Eric Zirlinger) riesce a esplorare e sondare ogni sfaccettatura del prog moderno (grazie anche alla Moscow Studio Symphony Orchestra) dove inserisce con sapienza elementi post, shoegaze e colonne sonore. La title-track è affidata alla sapiente voce di Daniel Topkins che, in stato di grazia da cinque a questa parte, continua a non sbagliare un colpo e regala profondità e vette sonore fantastiche, facendo oscillare la composizione tra un prog-djent molto raffinato e chorus da brividi. La Moscow Studio Symphony Orchestra invece risulta fondamentale in 'Mob Mentality', dove grazie anche all'apporto di Lajon Witherspoon i quattro ragazzi riescono a passare dal metal sinfonico alla musica classica senza stuccare l'aria e riuscendo a destreggiarsi perfettamente nei panni di accompagno dell'orchestra e non viceversa. Il duo formato da 'Skyline' e 'Crater' innalza il valore melodrammatico del lotto; da una parte 'Skyline' segna la definitiva consacrazione del prog metal strumentale, un pezzo dotato di equilibrio, dinamismo tra le parti e accuratezza dei suoni, dall'altra parte invece riescono a spingere Björn al massimo del trasporto emotivo con 'Crater', che sarebbe quanto Petrucci e soci non sono riusciti a fare in 'Wither'. L'album va poi a chiudersi con Eric Zirlinger al quale vengono affidate le cupe linee vocali di 'Contemplation of the Beautiful' che evidenzia una montagna russa di cupezza e luce, dove la potenza dei chorus viene affiancata dalle nere e oscure linee vocali. Gli eredi dei Dream Theater ? Dei Pain of Salvation ? Fatto sta che gli Earthside si avvicinano (e non di poco) alle intenzioni di Daniel Gildenlöw, ossia di creare un nuovo canone di 'prog-metal' dove non ci sia una linea di confine ben demarcata tra i generi e dove il 'metal' non prenda il sopravvento. Tra le migliori uscite dell'anno.
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