ALTERBEAST - IMMORTAL


I prima conosciuti sotto il moniker di Gary Busey Amber Alert, hanno cambiato in Alterbeast e a distanza di un anno dal cambio di nome, hanno rilasciato questo primo full-length "Immortal".
Essendo un grandissimo fan della Unique Leader Records e delle band che ne fanno parte, non potevo non essere entusiasto di questa super uscita, venuta pochi mesi dopo quella dei carissimi The Kennedy Veil; e genere a parte le due band dimostrano di avere in comune molte cose, tra cui provenire entrambe da Sacramento e condividere lo stesso batterista nonché far parte della stessa label.
Quello che ci propongono questi americani è un technical death metal molto influenzato da band come Necrophagist e Spawn Of Possession, ma anziché raggiungere tale livello di tecnicismi, viene sporcato da venature più brutal e melodiche stile Deeds Of Flesh e Decrepith Birth. Senza dubbio quello che mi ha più colpito di questo "Immortal" sono le linee di chitarra di Andrew Lamb e Rusty Cornell, incredibilmente tecniche quanto melodiche e brutali quando c'è da esserlo, con un lato quasi impercettibile di neo-classic: se i The Black Dahlia Murder si mettessero a fare technical death metal, probabilmente uscirebbe una cosa simile a questo disco. Il fattore brutal viene alterato grazie anche alle influenze del batterista Gabe Seeber, militante pure nei The Kennedy Veil, come già detto.
Il singolone "Flesh Bound Text" prima rilasciato si dimostra, com'era prevedibile, il pezzo più alto e catchy dell'intero full. Ma nonostante l'incitabile singolo, il disco si dimostra eccellente in quanto a scorrevolezza; non ci saranno intoppi o episodi noiosi grazie anche alla minuta e perfetta durata di 30 minuti esatti.
La voce di Cam Rogers è un'alternanza continua tra scream alla The Black Dahlia Murder e growl di sponda più brutal vedi Erick Lindmark dei Deeds Of Flesh: sempre pronta ad attaccare dove ce n'è necessità.
Da sottolineare c'è la stupefacente produzione, che fa risultare il disco molto semplice da assimilare, degna di una maniacale fase di missaggio e mastering in studio.
Se cercate una band capace di miscelare le influenze brutal con quelle technical in maniera superba, mostrando grandissimi doti agli strumenti, allora senza esitare ascoltatevi questo debutto dei ragazzi di Sacramento.
Per cui pollicione in su per quest'altra uscita di casa Unique Leaders che si dimostra ancora efficacie e caparbia nell'arruolare le migliori realtà del death presentato poi in tutte le salse possibili.






Marco Gattini
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