L'Armata Delle Tenebre: Nightbringer - Ego Dominus Tuus


"Ego Dominus Tuus" è il quarto full-length della black metal band americana, Nightbringer.
Fin dal primo ascolto cogliamo subito, conoscendo anche solo minimamente i precedenti lavori, i netti elementi aggiuntivi che non solo funzionano bene, ma favoriscono notevolmente l'ascolto. Il cambiamento è spesso necessario, nel caso dei Nightbringer quasi obbligatorio.
I primi album della band americana premevano più al dissonante, con accordi contrastanti alla Deathspell Omega per capirci; anche se i Nostri son stati bravi a capire che non era lo stile di black metal che faceva per loro.
Cambiato lo stile è arrivata la firma per Season of Mist, non a caso.
L'evoluzione del sound e l'eludere i vecchi lavori, portano oggi la band americana a proporre un black metal molto convinto, che si lascia mutare in parti mid tempo e ballad ragionate e abbastanza significative; questo anche per sottolineare che non saremo travolti da un riffing in tremolo picking e da un blast beat sfrenato per oltre 60 minuti.
La creazione dell'atmosfera, fonte principale di ogni disco black metal, è manifestata fin dai primi minuti grazie al brano "Et Nox Illuminatio Mea In Deliciis Meis", che richiama un contesto macabro e sinistro decisamente azzeccato. Senza dubbio uno dei pezzi di punta, nonostante la longeva durata di 9 minuti.
Anche i tre brani successivi son molto convincenti, con un song-writing che si dimostra molto sentito e accurato: anche se i primi storcimenti di naso non tardano più di tanto ad arrivare.
"Call Of  The Exile" è un intermezzo, usato solo per creare tensione e trasmettere ansia all'ascoltatore: funziona così per i primi 2 minuti tirati, ma poi diventa quel brano che al secondo ascolto del disco salti senza pensarci due volte.
Fortunatamente dopo quest'obbrobrio abbiamo un altro pezzo a mio avviso molto significativo, "Where Fire Never Dreamt Of Man": i cori che richiamano ai primi Septicflesh e l'atmosfera noir, lo rendono un pezzo da segnare nel taccuino dei migliori. 
Altro pezzo da censurare in questo album è "Salvation Is The Son Of Leviathan". Non ho capito questo voler mettere intermezzi infiniti con lo scopo di creare più tensione a tutti i costi, dato che l'album in sé ti mette già in una condizione di angustia.



Alla fine questo "Ego Dominus Tuus" è veramente un album valido, consigliato a tutti gli amanti del genere e in più vanta il fatto di non trattare gli ormai fritti e rifritti temi satanici, ma al contrario ci saranno lyrics incentrate sulla filosofia e sull'occultismo: nota che considero positiva a mio avviso.
Senza dubbio il miglior esempio di black metal presentato dai Nighbringer fino ad ora; notevole costruzione di atmosfere evocative che lasciano spazio a più interpretazioni, un'ottima produzione a reggere il tutto e un'eccellente continuum complessivo. Devono solo capire quando dire basta

 

  Marco Gattini
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