Il debutto dei Summit è a metà tra EP e CD. Purtroppo questa bipartizione si riscontra anche nella proposta offerta. Si tratta di quattro traccie che mettono ben in chiaro ed alla luce del sole quali siano le influenze maggiori e quale sia il terreno che s'andrà a sondare.
Le traccie (ad eccezione della terza, dalla durata di 3 minuti abbondanti) hanno una media di 7 minuti, ed hanno una struttura che rievoca il periodo a cavallo tra gli '80s ed i '90s dei Bathory. Arpeggi iniziali, aggiunta di strumenti man mano che si mostra il crescendo, fino all'esplosione del tema principale. Benché ci sia palese questa struttura, i Summit hanno tolto l'epicità delle suite dei Bathory a favore di venature appena accentuate di malinconia (in alcuni passaggi ricordano vagamente gli ultimi lavori dei giapponesi 'Mono') In alcuni tratti le composizioni paiono un intreccio tra Bathory fine anni '80 ed i primi The Ocean.
Le sonorità proposte sono ampiamente sentite e non sembrano mostrare più di quel che già hanno detto. Eccetto l'ultimo pezzo che sembra stare una spanna sopra, il resto dell'ibrido EP/CD soffre un poco di personalità, non lasciando mai trasparire una vera identità a sé; Essendo per l'appunto una presentazione, non c'è troppo da preoccuparsi, il materiale su cui lavorare è tanto e ci si può aspettare sicuramente un lavoro di buona qualità in futuro.
Tracklist:
Adrift - Sidereal Abysm 6:57
Fields
of Tulips on Pluto 8:01
Remembrance
Is a Celestial Path 3:46
Remnants
6:00
SENTENZA: Salirò, Salirò fino a quando sarò solamente, un puntino lontano
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