Realm Of Piri Piri: Alkaloid - The Malkuth Grimoire


Christian Muenzner e Hannes Grossman. C'è bisogno di aggiungere altro?
Questi due tipi loschi dopo aver abbandonato gli Obscura, dando un futuro incerto alla band autrice di capolavori come Cosmogenis (e basta!), guest e progetti personali a parte, non son stati affatto con le mani in mano, reclutando gente dal calibro di Danny Tunker (Aborted, ex God Dethroned) alla seconda chitarra, Morean alla voce e Linus Klausenitzer (Obscura) al basso, per metter su questo autentico side-project dal nome Alkaloid.

Bene, il dubbio che mi sorse è molto semplice: abbiamo davanti a noi una band ridicolmente folta di musicisti sopra la media che però, un po' come il Manchester City in coppa non rende affatto nonostante la rosa stellare? O invece siamo davanti alla line-up nonché band dell'imminente futuro?


Innanzitutto gli Alkaloid si dimostrano alquanto avventurieri, andando a sperimentare un sound diverso dal solito, fresco e futuristico, capace di alimentare la loro complessità e tenacia ma che risulti alla fine di tutto lo stesso emozionante per l'ascoltatore. 
E per la verità il termine Technical Death Metal, è presente solo in minima parte in questo disco, a differenza di quel che ci si poteva aspettare.
Quindi se vi aspettavate (come me, l'ammetto), un connubio travolgente di Spawn Of Possession, Necrophagist e Obscura, partirete male, molto male fin da subito.
Infatti la progressione fluida e la melodia, fortemente presenti nel song-writing la faranno da padroni, mentre le atmosfere scure ed i passaggi ipnotici e avventurosi completeranno la base Death Metal di fondo, che anche se vien ben nascosta è innegabilmente il sostegno di tutto il modus operandi; per cui dimenticatevi roba troppo atmospheric alla Fallujah, i Nostri sapranno picchiare duro quando è il momento, con tanto di blast e un riffing letale capace di anestetizzare la parte bisognosa di death metal che è in noi.
Nonostante la durata decisamente longeva, non mancheranno i momenti più memorabili e orecchiabili, come non verranno per nulla meno quelli più interessanti ma da rivedere con più accuratezza.
La musica prodotta dagli Alkaloid è ricca di dinamiche derivate da un song-writing veramente innovativo che frantuma i canoni del genere e dona tanta personalità e carattere alle esecuzioni. 
Anche se non possiamo affiancarli per il genere proposto, ho trovato una grossa somiglianza con il sound molto hi-tech adottato dagli spagnoli Wormed nell'ultimo lavoro "Exodromos"; soprattutto per quanto riguarda l'effettistica fredda e desolata e il riffing enigmatico.
Il lavoro dietro le pelli di Grossman è come secondo le aspettative, pieno zeppo di varietà e creatività stilistica, quello alle chitarre è senza dubbio il marchio più identificativo: anche qui una dose infinita di inventiva, una riscoperta della chitarra e di tutte le sue sfaccettature che portano i due titani Muenzner e Tunker a sfornare riff dal genere indefinibile praticamente per una buona metà del disco, con tanto di passaggi fusion e assoli intricati dal sapore sci-fi. 
La voce di Morean corrisponde perfettamente alle scelte effettuate nelle canzoni; infatti egli riesce a mescolare in maniera impeccabile delle spesse e grintose ringhia ad un cantato pulito quasi robotico.

Tutto bello e fin troppo perfetto, ma la durata stile DSBM spegne in parte l'entusiasmo.
Ebbene il disco nella sua interezza va a durare niente popò di meno che 73 minuti! Finché a parlare sono nerd musicali al quale questi side-project intrippano a bestia (come il sottoscritto, se non s'era capito) ok. Il problema sorge per tutti gli altri.

Comunque questo "The Malkuth Grimoire" dal sapore  progressive, doomy, technical death metal sperimentale rischia di spazzare via tutti i coetanei del genere, facendo piazza pulita fin da subito tra la folta concorrenza; magari non subito e forse in pochi se ne accorgeranno ora, ma se gli darete questi 70 e passa minuti ve ne accorgerete, altrimenti tenevi i dischi tech death da 40 minuti e non rompete le palle. 

Vi metto quella che inizia stile Gojira perché vi voglio bene

  
The Malkuth Grimoire tracklist:

1. Carbon Phrases
2. From A Hadron Machinist
3. Cthulhu
4. Alter Magnitudes
5. Orgonism
6. Dyson Sphere: I.Mining The Oorth Cloud
7: Dyson Sphere: II.Assembly
8. Dyson Sphere: III.Kardashev 2.1 - The God Oven
9. Dyson Sphere: IV. Sol Omega
10. The Malkuth Grimoire
11. C-Value Enigma
12. Funeral For A Continent


Recensore: Marco Gattini

SENTENZA: SEPHIROTH E FF


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YDBCN è un collettivo di persone disagiate che odia la musica
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