Shitaly: Discomfort - Worst


Figli di un Interracial tra un BBC inglese ed una anziana zitella italiana i Discomfort tornano in pista con un nuovo album che pare sia il loro "peggiore". Per darvi una idea di quello che potreste percepire in questo breve ma traumatico album basta l'opener: rumori fastidiosi eseguiti in maniera confusa incitati da una batteria che legna come un fabbro sul vostro glande. Non siamo parlando di Grindcore ne tanto meno di Hardcore Punk, a dirla tutta probabilmente sono uno dei pochi gruppi che ha rifiutato di etichettarsi "Crust" dopo che settimilanovencentosedici gruppi hanno deciso che fare Hardcore con un cantato metal equivale a fare "Crust". Abbiamo tracce di ridondanti arpeggi blackeggianti, sperma dei Converge e sporadici blast beats che non guastano mai quando aggiunti con saggezza.
"Worst" nella sua essenza è vuole nascere come un cd profondamente sbagliato che racchiude tutto quello che di malvagio oggi gira nel panorama dell'hardcore in tutte le sue sfaccettature e forse questo è il suo più grande pregio e limite. Pregio nel non chiudersi ad un'unica influenza e riuscire ad avere una certa varietà nelle canzoni, un limite nel momento in cui ha idee come quelle espresse in MCCCXII ma non riesce a svilupparle in un album. La troppa disomogeneità dei brani rende a volte dispersive certe soluzione, la sola traccia sopracitata fa un'album a parte con riff a-mo-di-vespaio in pieno stile Bleg Medal che galvanizzano e non poco l'ascolto sopratutto se alternati a parti più doomy, un po' come fanno i The Secret. Quel retrogusto Convergioso di quasi tutte le canzoni tranne questa fa un po' storcere la bocca perchè, per quanto ne posso capire io, mi pare che le cose siano sostanzialmente invariate dall'EP precedente, salvo la sopracitata traccia.


Essere tante cose senza esserne nessuna è un'arma a doppio taglio e può portare i suoi frutti nel lungo termine e se si ha la pazienza di orchestrare bene il tutto, io credo che qua non ci sia nemmeno il tempo di pianificare un discorso, il cd scorre via in modo estremamente repentino, feroce, animalesco, brutale, letteralmente. Fare canzoni brevi perchè lo prevede lo stereotipo del genere non è una scusa, a volte servirebbe essere un poco più prolissi per far capire le reali intenzioni della singola traccia. Non voglio puntare il dito contro l'amalgama Converge+Black Metal che può risultare carina come idea, dico che la tesi dei Discomfort non è così ferrea.


Io avrei dato alle strutture delle canzoni una forma più simile a quella di MCCCXII, senza per forza eseguire riff uno di fila all'altro ma cercano di creare una continuità ed una vera struttura ai brani che non sia il disordine. Suppongo che questo "disordine" live sia particolarmente efficace e catturi l'attenzione ma messo su cd, dove le cose tendono ad essere meno istintive e più ragionate, mortifica comunque un buon lavoro. L'album è pieno di riff validissimi, il cantato è appropriato, i suoni di batteria calibrati e nitidi senza risultare troppo finti. 




Recensore: Edoardo Del Principe

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