Allora, iniziamo dai soliti presupposti: io amo la Finlandia soprattutto per il Death Metal finlandese. D'altronde devo dire che il Death all'americana se fatto male può essere noioso, lo Swedish può scadere nella banalità se uno non ci sta attento, ma il Death Metal finlandese quello non stanca mai. Infatti da un certo punto di vista non capisco neanche perché le faccio queste recensioni, praticamente tutti i dischi di Death Metal finlandese si commentano da soli e il debutto in full lenght dei Corpsessed, Abysmal Thresholds, è uno di questi. Puro fottutisissimo Old School finlandese che parte dagli Abhorrence e arriva ai Desolate Shrine riempendo il tragitto in mezzo di bestemmie a tutte le divinità esistenti tranne i Grandi Antichi ovviamente. In Abysmal Thresholds i Corpsessed liberano tutta la loro furia nera, fatta di passaggi lenti e glaciali alternati a momenti di pura iconoclastia musicale intrisa di ferocia. Riffing secco e tagliente, in una parola minimale, arricchito solo ogni tanto dalle classiche frasi ripetute in modo ipnotico. Il drumming non è da meno mantenendosi sempre su soluzioni adatte alla situazione, tal tappeto di velocità nelle parti più tirate ai glaciali colpi di ride nelle parti più lente. Voce abissale, con sprazzi in screaming che sverniciano i muri. Niente è fuori posto, ma non c'è spazio per virtuosismi: solo devastazione.
Insomma i Corpsessed ci regalano un vero e proprio Death Metal senza fronzoli nè orpelli con solo quello che serve a calare l'ascoltatore nei peggiori stati d'animo esistenti. Ansia e claustrofobia la fanno da padroni lungo tutto l'ascolto del disco. Non c'è luce nell'universo dei Corpsessed, che coadiuvati da una produzione pressoché perfetta non avulsa all'uso (e non abuso) di synths, descrivono al meglio le Abysmal Thresholds del titolo. Grande lavoro, al momento secondo solo ai Lie In Ruins.
Giorgio Gubbiotti
YDBCN è un collettivo di persone disagiate che odia la musica
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