“Un'intensa
escalation di ottima musica.”
Veniamo ora al disco: In times si articola in 6 sei tracce della durata media di 8 minuti, risultando un lavoro compatto ma scorrevole. Infatti le composizioni, nonostante la lunghezza, risultano snelle e ricche di quelle squisite variazioni che avevano reso l'album precedente uno dei migliori del combo. Siamo sommersi da una pioggia di riff imponenti e fluidi, ottimamente supportati dall'alternanza di harsh vocals e clean vocals. E proprio le anthemiche clean donano al platter un sapore di solenne e antico. Esempio clamoroso, i cori Mithotyn-iani che sopraggiungono nella sezione finale della terza traccia: per chi scrive, la migliore del lotto. Non si rilevano sostanziali differenze stilistiche tra un brano e l'altro, come detto in precedenza In times è un disco compatto, concepito come un viaggio, un ascolto da effettuare integralmente, senza pause di sorta. Le due tracce finali probabilmente sono le più melodiche, ma in fondo i tappeti corali e le chitarre acustiche, sono una costante ricorrente in tutti i brani. Sicuramente ci troviamo di fronte a un album sopra le righe, di altissimo livello, una delle uscite dell'anno. Possiamo parlare di capolavoro? Forse per l'ennesima volta nella discografia dei norvegesi, mi azzardo a rispondere sì: Per un lavoro intenso e pregno di passione come In Times, l'accezione di capolavoro non è un azzardo.
Tracklist:
1 - Thurisaz dreaming
2 - Building with fire
3 - One thousand years of rain
4 - Nauthir bleeding
5 - In Times
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