Recensione: Minsk - "The Crash and the Draw"

Ci sono oramai un sacco di band alla ricerca di un suono di chiara ispirazione alla Neurosis/Isis, ma chi davvero riesce a trasformare e plasmare un suono personale di fronte a questi capostipiti? E’ sicuramente il caso dei Minsk. Siamo di fronte ad un capolavoro del genere? Solo il tempo potrà dirlo. Sicuramente siamo davanti ad una delle migliori uscite nel genere da anni a questa parte (non me ne vogliano i fan di Scott Kelly&co, ma i Minsk sta volta si sono superati). Gli americani, provenienti precisamente dall’ Illinois, non avevano ancora scritto quel disco che li avrebbe fatti emergere dal miasma di band fotocopia. Ecco, con questo “The Crash And The Draw” ci siamo. Siamo di fronte ad un sound di chiara ispirazione “neurosisiana” (più volte mi son chiesto se fosse presente la partecipazione di Scott Kelly), ma reso fortemente personale con continue incursioni post-rock e quasi progressive. L’album, forte della sua durata di 76 minuti, è estremamente fluido nonostante, appunto, la sua lunghezza. Può sembrare magari ostico ai primi ascolti, ma man mano che si va avanti ci si fa rapire sempre di più e si entra nel loro mondo. Il primo pezzo, To the Initiate, è la perfetta sintesi del loro sound: monolitico e contemporaneamente quasi “liquido” e scorrevole, con influenze di ogni tipo. Man mano che il disco prosegue, si fa apprezzare sempre di più e mai risulta pesante e ripetitivo. La “suite” Onward Procession, formata da 4 capitoli, è tra le cose migliori che abbia mai sentito nel genere. Imponente e allo stesso tempo dolce e delicata.
L’ ultimo pezzo del disco, “When the Walls Fell”, è invece estremamente ipnotica e struggente, davvero un grandissimo pezzo.
Menzione a parte merita la copertina, a parere del sottoscritto davvero bellissima.
Chiudo la recensione con una provocazione: cosa sarebbe successo se i Neurosis avessero continuato a scrivere capolavori e non si fossero dimostrati umani? Molto probabilmente la risposta è questo disco. Da ascoltare e riascoltare per farsi trasportare nel mondo dei Minsk.



Tracklist
01 – “To The Initiate”
02 – “Within And Without”
03 – “Onward Procession I. These Longest Of Days”
04 – “Onward Procession II. The Soil Calls”
05 – “Onward Procession III. The Blue Hour”
06 – “Onward Procession IV. Return, The Heir”
07 – “Conjunction”
08 – “The Way Is Through”
09 – “To You There Is No End”
10 – “To The Garish Remembrance Of Failure”
11 – “When The Walls Fell”

Recensore: Sebastiano Liso

SENTENZA: POST URSS METAL




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About Sebastiano Liso

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