Gli Endless Pain hanno avuto un apice di popolarità tra il 2009 ed il 2012 scematosi poi in fretta ma in quei 3 anni la band si era evoluta ed aveva maturato un sound discreto, niente di eccezionale ma sopra la media della merda italiota. Tornano con un cd che vira decisamente sotto il brutal/death metal lascia meno spazio ai pattern più thrash stabilizzandosi sotto quelli Cannibal Corpse e Deicide. In un epoca dove tutto viene estremizzato per sembrare più fresco gli Endless Pain estremizzano se stessi con dei risultati almeno sufficienti. Risultati sufficienti non tanto per la parti Death Metal (l'80% dell'album) ma per le parti più groovy che li hanno sempre distinti messe in questo contesto. Parlare del concept dell'album è qualcosa di impossibile senza dare di testa. Mi sono rotto il cazzo che la gente parli di queste cose (male), meglio parlare di smembramenti che sentire ripetere "Omertà" 12 volte in una canzone o sentire parlare argomenti SERI con quel growl cavernoso veramente insopportabile, a me fa ridere, chi vi prende sul serio? (Considerazioni personali di chi crede che il metal non sia un genere serio e percui qualunque argomento serio viene ridicolizzato).
Ci sono cose di questo cd carine ed altre meno ma la difficoltà di ascolto rimane un punto oggettivo, le canzoni sono lente e tutte la parti di blast sono totalmente inoffensive. Un cd abbastanza moscio e privo di quella cattiveria che accenna solo negli sporadici up-tempo, ma no, purtroppo bisognava fare Death Metal e quindi via di pattern alla Cannibal Corpse con sopra il nulla più totale fatto a riff. Questo Cosa Nostra va preso come un album di transizione ma sicuramente è un passo indietro le precedenti releae. Sentire per credere.
2011
Ora
Tracklist
1. Intro (23 Maggio 1992) 01:32
2. Nel Nome del Padre 03:54
3. Dishonor Before Death (Burke the Infame) 04:32
4. Good Fuckin’ Fellas 04:53
5. Murder of Honor 03:09
6. Evil Empire (Cosa Nostra) 04:34
7. Omertà 04:17
8. Transversal Vendetta 03:22
9. The Left Hand 03:08
10. Outro (Donna Rosaria)
Recensore: Edoardo Del Principe
SENTENZA: Regressione
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