Per una volta devo detrarre la spada da Hater nei confronti del genere più ridicolo della storia dei generi dopo l'easycore, ovvero il metalcore. I Let Them Fall hanno preso una via e l'hanno fatta loro, le atmosfere, gli accordi, i synth usati sono tutti figli di un preciso mirino indirizzato verso il Metalcore più influenzato da quello che è il Melodic Hardcore, allora gli Hundreth servono a qualcosa, anche l'ultimo cd degli Architects e sopratutto i The Ghost Inside. Se quello che ne deve uscire è un filone così energico e personale, variabile e sfilettabile in diverse salse ben vengano tutti questi gruppi. I Let Them Fall hanno capito che non puoi mettere 4 zeri a cazzo e 3 ritornelli in pulito per renderti partecipe di una scena, qui si tratta di reinterpretazione, concetto alieno al 99.99% dei gruppi che fanno questo genere. La band di Grosseto ci ha messo se stessa, ci ha messo la faccia, non ci ha messo quella di altri e nonostante non trovi azzeccati alcuni ritornelli in pulito (come vengono incastrati e come vengono interpretati) tutto il resto non ha difetti. I duelli canori, i riff, il blast (ti voglio bene Marco) e tutte le cazzo di volte che entrano i synth danno una decente varietà alla tracklist e con pochi ascolti puoi veramente distinguere i pezzi l'uno dall'altro. Oggi, se mi mettessero una playlist di 409093049049128940123 gruppi, io i Let Them Fall li riconoscerei stile Uomo Gatto a Sarabanda. Tra un breakdown e l'altro c'è musica.
Baciategli i piedi, non siete degni.
SENTENZA: Hooooooodooor Hooooooodor Hodo-Hodo-Hodor Hodo-Hodo-Hooooodooooor
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