Chi si fomentò a 15 anni per il loro primo album inaugurando il "Deathshuggah" in modo definitivo?
Questi francesi è evidente che hanno preso parte del sound dei connazionali Gojira per prendere derive decisamente più sperimentali. Più sperimentali dei Gojira? Qui si passa da sentire i Pantera, ai Gojira, ai Decapitated nell'arco di una canzone. I Gojira...sono i Gojira la loro sperimentazione è introspettiva e molto più affascinante, questo però non leva meriti ai PITN che affrontano decine e decine e decine di soluzioni nell'arco dell'album che risulta prolisso, ma se vediamo il reale contenuto delle canzoni è tutto giustificatissimo. A partire dai molti anni di assenza, a partire dal panorama estremo in continuo movimento e per finire con l'evoluzione delle band che ispirano i francesi tutti questi minuti, queste canzoni lunghe e intricate sono perfettamente giustificate e riescono a cogliere il punto ben più di una volta, a volte si sporgono troppo verso una o l'altra band ma ci sono momenti su Rule The Plight in cui dici "Porca troia questo è 100% PITN". E questa esclamazione matura e si va fortificando ascoltano più volte il cd, assimilando le canzoni si riuscirà a distinguere il tributo dall'originalità e dare il giusto merito ai francesi.
Equanimity è un album di muscoli e cervello che mostra un livello di sperimentazione spesso assente nelle band di oggi che si fossilizzano su se stesse, questi ragazzi si sono guardati attorno ed hanno cercato di apprendere e fare proprie tattiche e particolarità del loro "Envirorment".
Equanimity è uno dei migliori cd dell'anno sia nel progressive metal che nel death metal che nel djent e se avrete la pazienza di capirlo troverà un posto nel cuore di qualunque attento ascoltatore, destinato a diventare per forza di cose uno di quei album culto che solo tra 5-6 anni verrà osannato. Ora è difficile capire fino a che punto si sono spinti i francesi, probabilmente come il buon vino col passare degli anni acquisirà sempre più importanza, come d'altronde fece From Mars To Sirius al tempo. Siamo col naso appiccicato ad un'opera d'arte, non possiamo capirne il reale valore per i posteri ma vista da così vicino sembra un cazzo di capolavoro.
Chapeau.
Tracklist:
1. Crawling
2. Rule The Plight
3. The Oath
4. Reality
5. Interlude
6. Insiders
7. Conspiracy
8. Soulbones
9. Your Dream’s Not Mine
SENTENZA: DEATHSHUGGAH!
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