Acrania - Totalitarian Dystopia


The "Hate Machine" made in U.K., after a very good EP, under the sign of "Unique Leader", comes back to face their most important challenge: a full-lenght album.
"Totalitarian Dystopia" has a good starting: there's an instrumental intro full of breakdowns, then the the big single "Festering With Dishonesty" and - this is so strange - there's the title track that works as a normal track, a good track but not catchy enough to carry album's name.
In the next track, and we're talking about "Servants of Hypocrisy", it seems like that Luke Griffin is trying to challenge the fastest rappers of U.S.A., signing so fast that I can't even understand what he's saying; even way too fast for my standards, I feel like he's doing that only to show the world he can do it, and this does not help the track to improve its quality; though, after all, the track is good.
Then there's another instrumental track full of breakdowns, I won't bother telling you the title, so here we go.
Now, I'd have appreciated enough the work made by these English lads, but I had no idea of what was expecting me..
"A Gluttonous Abomination" is another single, so I though myself "This will be fantastic!": Bullshit! Weak, guitars that play something not really understandable in the background, without a precise riff and an ending that has slamming breakdowns and riffing in tremolo picking that does not follow a concrete melody.
Next "Susceptible To Retinal Repogrammability" was released a year before this CD, a few months after the EP, so we already had the opportunity to listen to it and appreciate it and we might have thought that the future album could follow this line: God, how I wish it was like that! Powerful track, smashing riff and vocals that are simply amazing, no speedy free-style.
The rest of the album can be summarized fastly both in riffing and in the singing: much blast, many breakdowns and so many yanws; If we really want to search something that works I'd say the ending of "Disillusion in a Discordant System", but that's not enough.
So, what else? Acrania wanted this slammed deathcore trying to achieve something that was beyond their abilities, and since they still do not know how to make riffs good enough to stand for a full lenght - and, sometimes, even the brightest idea of what they were doing - they ended up using breakdowns, breakdowns, breakdowns... oh, and more breakdowns.

They had the possibilty to do something way much better. [Translated by Lorenzo Naturale]



La macchina dell'odio made in UK, dopo un buonissimo EP del quale parlerei per ore , e la firma concitante per Unique Leader, ritorna pronta ad affrontare la prova più importante: il full-length.

I primi passi di "Totalitarian Dystopia" sono interessanti, abbiamo un'intro/traccia strumentale piena zeppa di breakdown, seguita dal singolone "Festering With Dishonesty" e dalla title track che stranamente funge da normale pezzo, buono ma non così in evidenza né così catchy da portare il nome dell'album.
Nel pezzo successivo, vale a dire "Servants Of Hypocrisy", sembra che Luke Griffin stia sfidando i più veloci rapper d'America, cantando con una velocità impossibile da rincorrere; addirittura esagerato per quanto mi riguarda, perché sembra che voglia dimostrare che ci sa arrivare, anziché adattarsi al pezzo, che nonostante questo dettaglio rimane molto pragmatico.
Poi una traccia ancora piena zeppa di breakdow, strumentale, di cui neanche vi sto a dire il titolo e si riparte.
Arrivati a questo punto, apprezzai abbastanza il lavoro complessivo degli inglesi, ignaro di cosa mi aspettasse più avanti..."A Gluttonous Abomination" è l'altro singolo, per cui sarà un brano garanzia pensai: tutt'altro! Scialbo, con alternanza decisamente abusata di chitarre che suonano a destra ed a sinistra finendo per rincoglionirti, senza un preciso riff convinto e con il finale che si lascia andare a breakdown slammeggianti e riffing in tremolo picking senza una precisa melodia. Il successivo "Susceptible To Retinal Reprogrammability" uscì circa un anno prima di questo disco, ovvero pochi mesi dopo l'EP di debutto, per cui abbiamo già avuto modo di assaporarlo per bene e molto ingenuamente, abbiamo pensato (o almeno io lo feci) che l'album potesse essere incentrato sulla falsa riga di questo: MA MAGARI! Brano potente, riffing devastante e prestazione vocale di Luke da 10 e lode, senza concedersi gare di free style ultraveloce: insomma pare uscito da "The Beginning of The End", non a caso.
Il resto dell'album si può riassumere con tanta velocità sia nel riffing che nel cantato, tanto blast, tanti breakdown e nel complesso tanti sbadigli; se vogliamo ricercare in modo maniacale cosa funziona però, citerei senza troppi fronzoli il finale dell'ending "Disillusion In A Discordant System", ma è comunque molto poco.
Cosa aggiungere in più? Gli Acrania hanno voluto puntare a questo Deathcore slammizzato quasi forzatamente e siccome sul riffing hanno dimostrato più e più volte di non avere ancora le idee chiare per fare un full ed a tratti di non averle per nulla hanno abusato in maniera spropositata dei famigerati breakdown.
Avevano le possibilità per fare MOLTO di più.


Marco Gattini


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