La seconda fatica degli Stellar Young è un'ottima conferma di quanto visto due anni fa con l'album d'esordio 'Everything at Once'. Nonostante l'album presenti meno spunti progressive al suo interno, la qualità e l'ispirazione degli Stellar Young rimane la stessa.
Insieme agli 'Half Moon Run' e 'The Panic Division', il quintetto americano si conferma una band composta da ottimi arrangiatori di melodie indie rock ed un velato alternative rock americano, capace di far emergere tutta la qualità e la quantità delle melodie.
L'album è una sequenza di traccie dolci, ma mai smielate. L'ottima masterizzazione permette infatti alle melodie d'avvolgere l'ascoltatore e trasportarlo emotivamente in una musica solare, delicata, senza mai però sfociare nell'aggressività delle esplosioni più rock.
In questo secondo album infatti la parte più progressive del gruppo viene a mancare. Non si troveranno più le scariche d'adrenalina alla 'The Police' che tanto caratterizzarono l'album precedente, bensì ci sarà molto più spazio per il canto corale e le tastiere. Anche il cantato, che nel precedente disco poteva essere accostato a quello di Sting, vieni qui addolcito, privato dell'aggressività ed arricchito melodicamente.
Tracklist
1. The Reunion 03:37
2. Hitting Reset 03:49
3. Little Specs 03:48
4. Box of Echoes 03:33
5. Nomad 03:21
6. Red Lights 03:34
7. Helen, I... 03:00
8. We Got Away 04:42
9. Keep Up 03:28
10. Former Life 03:31
SENTENZA: Igli Tare
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