Recensione: Anekdoten - Until All the Ghosts Are Gone

Dopo gli insulti presi per la recensione di Steven Wilson (che poi tanto negativa non era) ora è il turno della Svezia ed uno dei suoi gruppi più significativi e simbolici, specialmente se parliamo di neo-prog anni '90 e non solo. Fortunatamente è un lavoro che non richiede troppe parole o giri di waltzer: è un buon album. Sinceramente non mi aspettavo minimamente una buona uscita dopo quasi 1 decennio di silenzio totale, invece son rimasto piacevolmente sorpreso. Non si può certo parlare di un disco capolavoro, questo sarebbe eccessivo, ma se vogliamo dare un esempio alle nuove generazioni di come si suona qualcosa di vecchio in modo fresco e personale, sicuramente questo disco fa al caso nostro. Nello specifico c'è giusto da specificare qualcosa, come per esempio la compattezza delle tracce. Poche, ben strutturate ed ispirate. Non si perdono mai su sé stesse ed in giri tecnici inutili. Vanno dritte al punto, senza perdere minimamente intensità. Tutto l'album è sostenuto da un suono possente, che ricorda i King Crimson del periodo 'Red', l'atmosfera invece è quella solita svedese, a metà tra Cathedral e Van der Graaf Generator. Un album che può servire come trampolino da lancio verso i classici (King Crimson, Van der Graaf Generator) o per gli amanti del genere che vogliono un ascolto nuovo e di qualità. Per quanto io non sia mai stato un grande estimatore del movimento in sé (anche di quello svedese, con alcune eccezioni) e della band in particolare, posso affermare che è un disco da top annuale, forse non da -ten, ma sicuramente da -twenty.

Songs / Tracks Listing
1. Shooting Star (10:10)
2. Get Out Alive (7:32)
3. If It All Comes Down To You (5:52)
4. Writing On The Wall (9:03)
5. Until All The Ghosts Are Gone (5:07)
6. Our Days Are Numbered (8:36)

Recensore: Federico Manciocchi

SENTENZA: Van Der Kulen



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