Recensione: alone. - Somewhere In The Sierras


Solitamente i componenti dei gruppi hardcore non si prestano a progetti solisti. Quando capita, di solito, si incappa in album che non fanno altro che ripetere (senza tutto il contorno) il materiale del componente scritto per la band. Raramente, ma capita, si può incappare anche in album di ottima fattura, come il qui presente 'Somewhere In The Sierras', che, come da titolo, rivela la natura del progetto; il chitarrista della band 'A Lot Like Birds', ovvero Michael Franzino, grazie ad una campagna IndieGoGo, è riuscito a guadagnarsi la possibilità di isolarsi per due mesi 'in qualche posto nel Sierra Nevada' ed incidere questo ottimo CD fatto di continui richiami alla musica classica, al post-rock più energico, alla dark-wave ed al 'classico' alternative rock di matrice americana. Ma più di tutto, come già detto per l'album dei 'The White Mega Giant' ad inizio anno, la vera base sembra essere un film avanguardistico, a metà tra futurismo e malinconia del passato. E' proprio dall'atmosfera di un film che si potrebbe cominciare a parlare di questo 'Somewhere In The Sierras', visto che non ci vorrà tanto tempo prima che la musica ci catapulti nel paesaggio americano. L'album si apre con richiami alla musica classica, in particolar modo per la gestione dei cori, che vengono usati a mo' operistico, proseguendo per l'elettronica di 'Leave Me' fino ad arrivare all'alternative rock di matrice U.S.A come 'Close Without Closure', 'Redundant, Redundant' che farebbero la fortuna di qualsiasi band emergente. L'album si chiude con due brani di stampo dark come 'You Are My Sunshine' e 'Maternity Leave (Funeral March 28h)' che vanno in netta contraddizione con il rock energetico espresso nell'album, un rock che rimanda a band come The Dear Hunter e Gates (che già ho trattato qui sul blog) La musica ha tutto per coinvolgere, appassionare e accompagnare una qualsiasi giornata standard, regalando qualità in poco più di trenta minuti. Consigliato a chiunque desideri ascoltare un album di rock moderno di qualità senza incappare in 'fenomeni' e prodotti commerciali iper-pubblicizzati che di fondo non hanno nulla, eccetto il fetore.


Playlist:
01. A Scopare Ma Non Sentire
02. Leave Me
03. An Interlude for Andrew Dammar
04. Close Without Closure
05. Please Try
06. 1 (800) 273 8255
07. More Fiend
08. Redundant, Redundant
09. You Are My Sunshine
10. Maternity Leave (Funeral March 28th)

SENTENZA: Sierra Leone


Recensore: Federico Manciocchi


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