YDBCN Intervista gli On A Ship



- La storia degli On A Ship dove inizia?
La nostra storia probabilmente parte 5 anni fa, quando eravamo veramente ragazzini di 15 anni.
Era tutto nato come un gruppo punk cover di gruppi come AFI, The Distillers, Rancid, Sex Pistols, The Clash… un po’ misto mare e io non ci suonavo nemmeno, ma sono sempre stato super amico con gli altri e in quel periodo suonavo con i Goona.
La cosa buffa è che il bassista originale era Pippo, e io nel gruppo ci sono entrato proprio per sostituirlo! Da lì abbiamo cominciato a comporre i primi pezzi, abbiamo cambiato nome in quello che è adesso e cambiato genere in un HC alla Gallows, Feed The Rhino.
Poi soprattutto quando si è giovani è facile che ci prenda la scimmia per un altro strumento oltre a quello di provenienza (io sarei bassista), quindi poi io sono passato alla chitarra, abbiamo ripreso Pippo, rivoluzionato qualche milione di volte la formazione e portato abbastanza naturalmente a virare in questo hardcore melodico, molto più quadrato nel primo EP ma molto più personale, secondo noi, nel secondo.
Insomma suoniamo in giro con questo progetto da circa un anno e mezzo, ma in realtà bazzichiamo i palchi più o meno local da un po’.


- Questo “Novels” suona in modo molto Raw, addirittura registrato in presa diretta, veramente molto “Hardcore” anche nel senso videoludico del termine, come mai questa scelta?
Ci siamo resi conto con lo scorso disco, registrato multitrack, che molti pezzi avevano perso un sacco della botta originale, e che questi 3 pezzi suonavano bene se suonati live e come se fossero un unico pezzo; in più stiamo cercando di comporre un percorso che sia il più personale possibile, distaccandoci dall’influenza melodica, a cui comunque apparteniamo, e avvicinandoci a quella più hardcore punk, a partire dalla resa che volevamo dare al disco.
Quindi è stato un po’ un esperimento abbastanza naturale, ma che ci ha mega soddisfatti anche grazie al super lavoro di Davide (One Shot One Sound studio di Treviso) e Paso (Studio 73 di Ravenna) che ci hanno restituito un disco che personalmente ancora non mi stanco di ascoltare, il che è abbastanza strano per me visto che ho un problema con quello che registro io… sono abbastanza esigente ahahah.


Qui Samuele vuol fare un piccolo intervento: Personalmente questo stile pìù “grezzo” rispetto a quello dei nostri precedenti lavori l’ho spinto molto poiché, oltre a piacermi molto di più, si adattava meglio al concept attorno a cui ruota l’EP, un qualcosa di comunque sporco e inquinato che con un suono cristallino e impeccabile a livello concettuale avrebbe fatto a cazzotti con ciò che in questo Ep viene raccontato.

- Di che cosa parlano queste 3 nuove tracce?
Qui lascio totalmente la parola a Samuele: Innanzitutto è bene chiarire una cosa: “Novels” è un EP concept (da qui l’idea di denominare i vari pezzi capitolo 1, 2, …), ogni testo è legato agli altri da un fil rouge che forse è difficile cogliere all’inizio ma che credo sia intuibile attraverso i vari indizi disseminati tra i testi, gli artworks e nel video che abbiamo girato per la canzone “Parrallel Lines”. Prendendo ispirazione da opere fumettistiche come Sin City di Frank Miller e Criminal di Ed Burbaker e cinematografiche come Crash di Paul Haggis (tutte bellissime nel loro genere e che consiglio a chiunque di recuperare poiché non mi vergogno a definirle come dei “classici moderni”) ho deciso di scrivere le mie “storie” (perché i testi di “Novels” sono delle vere e proprie storie) accomunandole tutte attraverso l’ambientazione. In “Novels” possiamo trovare il racconto di tre differenti uomini, un ragazzo, un adulto e un bambino, le cui vite scorrono e sono influenzate dalla scura e grigia città in cui vivono, città senza nome ma che potrebbe essere una qualunque città del mondo e che influenza le loro vite attraverso il suo essere una opprimente prigione di cemento e acciaio. Potrei andare avanti ore a parlare di ogni singolo personaggio, delle scelte che compie e di come queste siano frutto più della società che ci circonda (impersonata appunto da questa città senza nome) che del singolo individuo ma non mi pare il caso di tediarvi troppo e soprattutto mi piace lasciare ancora qualcosa da scoprire ai futuri fruitori del nostro EP. Concludo dicendo una sola cosa: a tutti voi che leggete queste righe, quando ascolterete o leggerete i testi che ho confezionato riflettete, poiché ciò che ho voluto raccontare potrebbe accadere a chiunque e se non sono riuscito almeno a farvi un po’ ragionare oltre che intrattenervi parte del mio lavoro è stato vano.

- Il tour con gli Have It All sarà una buona vetrina per far conoscere la vostra musica anche oltre i confini italiani, come vi sentite rispetto questa esperienza?
Inutile dire che siamo super carichi, era una cosa che volevamo fortemente fare e di cui parlavamo penso sin dai primi concerti, e alla fine sembra che si realizzerà.
Probabilmente la cosa di cui vado più orgoglioso è il fatto che sia stato organizzato 100% DIY, è bello vedere come anche in giro per l’Europa ci siano persone cariche e disponibili a far suonare dei gran signori nessuno!
Spero che tutto proceda per il meglio e di godere al massimo ogni istante, per me non è il primo tour (sono stato il turnista al basso nello scorso tour Angler) ma è il primo dove porterò un mio progetto musicale e quindi sono curioso di vedere le reazioni oltreconfine al nostro prodotto. Non mi sono fatto aspettative, prenderemo semplicemente quel che viene soprattutto cercando di divertirci il più possibile.

- La scena Hardcore del nord-est Italia sta vivendo forse una giovinezza mai avuta, com'è l'ambiente, la cosiddetta “scena”, dalle vostre parti?
La nostra scena è semplicemente la migliore d’Italia, quella che ha portato un po’ tutte le persone della penisola a prendersi bene e a prendere coraggio per pompare le proprie situazioni e la propria scena.
Ogni giorno nascono nuovi collettivi in tutta Italia e il bello è che non sembra esserci competizione, va tutto ad ingrassare e a dare una mano a suonare tutti in tutta Italia.
Tornando a Venezia credo che il punto di forza sia il fatto che prima di tutto tra noi c’è rispetto e amicizia. Noi siamo gli ultimi arrivati, siamo probabilmente i più giovani ma non ci è stata fatta avvertire ostilità, anzi siamo coinvolti in prima linea nel Youth of Today Collective e abbiamo contribuito alla realizzazione del Venezia Hardcore Fest di quest’anno, a cui abbiamo anche suonato, e siamo continuamente coinvolti in nuove cose.
Tra noi si organizzano aperitivi, grigliate, video ignoranti, jam a cazzo… ci divertiamo tra noi, per noi è soprattutto questo. Sono super contento che le cose vadano come stanno andando e spero possano durare ancora un bel po’.

- Questo tour non sarà l'inizio e la fine del vostro percorso musicale, avete già progetti futuri?
Assolutamente, anzi forse è giusto dire come il tour sia l’inizio della nostra “terza fase”, quella che si spera ci porterà a suonare un sacco in giro.
Stiamo già progettando uno Split (di cui stiamo già finendo i pezzi) ed è in campo un’idea di un primo LP. Proveremo anche a fare il salto di qualità proponendolo a qualche etichetta, vedremo.
Insomma la volontà è quella di continuare a darne sempre di più, comunque siamo giovani quindi carichi e affamati anche se già qualcuno tra noi lavora o ha scazzi con università e simili.. la nostra voglia di suonare va oltre, qualcuno di noi sta anche progettando o ha già qualche gruppo extra quindi alla fine penso ci sarà sempre di che parlare :)


- Gli artisti che più vi hanno influenzato nel vostro percorso musicale?
Oh beh noi siamo partiti ascoltando cose come Touché Amoré, Defeater, More Than Life, poi nell’ ultimo anno i nostri ascolti generali si sono estesi a Title Fight, Basement, La Dispute e soprattutto Pianos Become the Teeth di cui andiamo tutti matti e che quindi hanno abbastanza definito il nostro suono, anche se credo che in questo disco si senta un po’ tutto delle nostre influenze anche personali tipo NOFX, Killing the Dream, Gallows, This Wild Life (Samuele: questi ultimi li ha chiaramente inseriti solo per farmi contento)… ho fatto un listone mega lungo e probabilmente qualche nome magari stride accostato ad altri ma alla fine credo di aver dato un quadro abbastanza completo!

- Chiudete l'intervista come meglio pensate
Ci tengo a ringraziare prima di tutto voi ragazzi di YDBC per il supporto e per questa intervista, e tutti gli amici nella scena e non che ci hanno dato una mano in questo primo periodo.
Spero che questo disco possa lasciare qualcosa dentro, noi ci abbiamo messo il cuore e saremo contenti di incontrarvi ai nostri concerti, scambiare due chiacchiere, berci una birra insieme.
Ciao!


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About Edoardo

YDBCN è un collettivo di persone disagiate che odia la musica
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