Wolfmother - New Crown


Questa è una di quelle vittorie storiche, corri per la curva, abbracci i tifosi, alzi la coppa, tutta la notte coca e mignotte. Non c'è altro modo per festeggiare il nuovo cd dei Wolfmother, 5 anni di assenza, l'amarezza lasciata da Cosmic Egg è oramai passata. Si sono svuotati anche i fantasmi del passato, la paura di non ripetersi come il fortunato autodebutto. Non c'è più niente, questa è musica selvaggia, questo è lo stoner graffiante e psichedelico che solo una band con la classe dei Wolfmother poteva tirare fori. Il nostro Andrew Stockdale alza un gran dito medio contro il mainstream e con New Crown ributta il gruppo indietro di 40 anni. In pieno stile 70's prendendo anche quello che di buono c'è dei Black Sabbath per un genere tendente al commerciale come il loro. Atmosfere calde e suoni ciccioni scaldano l'anima durante queste nuove 10 tracce. La scelta dei suoni è una delle cose più azzeccate e belle che io a memoria d'uomo ricordi in un cd rock degli ultimi 10 anni. Seppure si sente una certe vena di autoproduzione questo rende New Crown un cd VERO, sentito, pieno di feeling, una cosa che gli studios spesso nascondono per impacchettare bene il lavoro degli artisti.
Radio, Enemy Is in Your Mind e Tall Ships sono gli episodi spicco del cd ma si tratta solo di parare di gusto personale, a parte la seconda traccia del cd che è oggettivamente il singolone di New Crown tutto l'album si attesta sul medesimo livello di epicità sonora. Sbracandosi oltre i confini di chi è abituato a sentirsi il rock come indie e di chi è abituato a sentirsi lo stoner come rock.
L'incalzante incedere blues dell'album condito con tastiere ed effetti retrò non sono che una cornice perfetta che rende ancora più speciale uno dei cd più Rock che oggi possiate sentire. Vintage ma per niente scontato, per tutte le età, grandi e piccini, cazzo, i Wolfmother sono tornati!
Anacronistici, religiosamente puristi nel genere, così nazisti nel voler escludere ascolti disinteressati e di moda che questo cd acquista ad ogni ascolto qualcosa in più. Ad ogni ascolto puoi soffermarti su un dettaglio che prima non sentivi, su uno strumento in particolare, sui riccioli che vengono messi qua e la per abbellire il tutto. Tentare di estrapolare quante più informazioni possibili dalle linee di basso, coinvolgenti e perfettamente amalgamate. Se vogliamo trovare un sintomo caratteristico dei cd perfetti è quello di regalare ad ogni ascolto qualcosa di nuovo che renda unico ogni passaggio, ogni volta che premi play sai come sono fatte le canzoni, le puoi sapere anche a memoria ma ogni volta c'è qui quid, quell'aggiunta, quel segmento che prima non avevi notato. Se non fosse che quanto fatto non è essenzialmente una novità avremmo gridato all'assolutismo di questo cd, però, visto che sono i Wolfmother questo cd è assolutistico del loro volere musicale, esibizione di talento e cuore in poche mosse. Alla luce di ciò ne può conseguire solo la massima valutazione possibile.



 Edoardo Del Principe



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