Whattafuck!? - Who Framed Mr Jinx EP


SUPER MEGA FUNKY SLEAM.
Quattro semplici parole, un solo frizzante concetto, una dichiarazione di intenti: divertirsi, intrattenere, e picchiare duro. Questa è la filosofia degli Whattafuck, giovane e fresco combo pugliese autore dell'ep "Who Framed Mr Jinx", di cui segue la recensione:
Innanzitutto partiamo dal titolo, "Chi ha fregato Mr Jinx". La domanda che sorge più spontanea é "Chi cazzo è Mr Jinx?" la risposta è semplice: Mr Jinx è una metafora, una personificazione della sfiga. Quella sfiga che tenta di precluderti un futuro, quella sfiga che vuole portarti via il sorriso, quella sfiga che in qualche modo accomuna tutti noi. E nella funkeggiante dichiarazione di intenti del gruppo risiede la volontà di mandare affanculo quella maledetta sfiga. Loro sono i ragazzi del sud. Quel sud tanto discusso, da certi criticato, persino odiato, da molti sofferto. E questi ragazzi, nella loro genuina ed energica essenza musicale, vogliono sorgere dal loro sud ringhiando più forte che mai che loro sono vivi, sono grintosi e soprattutto fortissimi. Missione compiuta.
Detto a cuor leggero la proposta musicale degli Whattafuck è impeccabile, un nu metal condito di funk, accattivante e scorrevole. Chiara è l'influenza di gruppi come Limp Bizkit, Rage Against The Machine e Deftones; ma il tutto è riletto in chiave innovativa: non siamo di fronte all'ennesima band-fotocopia dei grandi nomi del genere. Hallelujah.
I brani del lotto sono costruiti su riff e stacchi granitici firmati da Nephil e Tenchi, rispettivamente chitarra e basso; la sezione ritmica è ottimamente supportata dal martellante batterista Shad. La cura dei dettagli è impressionante, soprattutto per quanto riguarda le skit elettroniche che fungono da intermezzo tra i pezzi, opera del DJ Toshiro: azzeccatissima la scelta dei campionamenti, è in questi frangenti che la perizia si palesa in maniera insindacabile. Ciliegina sulla torta le esplosive vocals di Frak, il quale offre una performance versatile, spaziando da uno screaming di stampo hardcore a cleans catchy ma mai ruffiane; in particolare citiamo Blood Bother, (miglior ritornello dell'ep) e Da Sotto, pezzo per cui è stato realizzato un curatissimo video. L'ep formalmente è proposto come un demo, ma in realtà la produzione è indubbiamente professionale, i suoni sono nitidi e potenti, un buon misto tra modernità digitale e impostazioni sonore graffianti vintage. Che dire, sono mesi che divoro in stereo questo lavoro, e nonostante io sia un fottuto pignolo, ancora non sono riuscito a identificare un vero e proprio punto debole. Altra nota di merito è l'impeto delle prestazioni dal vivo, infatti la vera anima degli Whattafuck esplode sul palco, grazie a spettacoli-in your face, coinvolgenti e adrenalinici. Non è da tutti proporre una scaletta nu creando l'intensità di un live HC. Dinamite.
Verdetto finale? A sto giro devo allargarmi per forza.. Questa è gente che per suonare anche solo davanti a una manciata di persone si macina tante ore e tanti chilometri di macchina. Questo è l'underground che scalpita, che picchia, che suda, che ringhia, che ci crede fermamente. Questa è la musica da supportare a spada tratta.



Tracklist:

1- Decrypted Call (Intro)
2- Out of My Sight
3- Da Sotto
4- A.C.M.E
5- Blood Brother
6- Never Learn
7- Ronin
8- Vecchi Propositi
9- Stay on the Grind (2011 Bonus Track)
10- Encrypted Call (Outro)

Recensore:  Malleus

SENTENZA: Very Important Pugliesi

Il voto è riferito al contesto generale degli EP autoprodotti


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