I Raein sono praticamente un’ istituzione. Tanto che hanno portato, insieme a gruppi come La Quiete, un certo tipo di hardcore alle orecchie di un pubblico più grande e meno propenso a elitarismi. Insomma, grazie a loro il genere è diventato molto più accessibile, tanto che è ascoltato anche dai vari hipsters e anche da chi (e non necessariamente una categoria esclude l’ altra, anzi) di hardcore non ci capisce una minchia. Ecco, questa sarebbe una cosa negativa se i prodotti confezionati dai nostri fossero scadenti, e categoricamente ciò non è vero. I Raein hanno prodotto solo praticamente capolavori dello screamo, raggiungendo l’ apice, secondo il sottoscritto, con “Ogni nuovo inizio” del 2008. Hanno inoltre influenzato una schiera di gruppi ancora più accessibili, specialmente italiani, che sentiamo spesso e volentieri in questo periodo mischiare lo screamo con l’ indie rock e distorsioni ancora meno soffocanti. Bene, allora perché questa introduzione? E’ semplicemente uno schierarsi contro chi ascolta il genere solo perché va di moda? No, assolutamente. A volte le mode possono anche portare a qualcosa di buono, qualcuno può realmente restare colpito da un determinato lavoro e approfondire un genere innamorandosene. Qui parliamo di ben altro. Qui parliamo di come, paradossalmente, i Raein si siano fatti influenzare da gruppi che loro stessi hanno influenzato (sentire l' opener "Salvia" e provare a dire il contrario). Parliamo di come, per la maggior parte, Perpetuum è un disco molto più facile da ascoltare di un “Ogni nuovo inizio” o un “Sulla linea d’ orizzonte tra questa mia vita e quella di tutti”. Parliamo anche di come i Raein si siano fatti influenzare anche dal post-hardcore estero, e specialmente dai Touché Amoré.
Il disco è insomma enormemente pieno di influenze, ma anche estremamente personale. Il pregio dei Raein questa volta è proprio questo: l’ aver accolto molteplici influenze e averle mischiate senza problemi al proprio sound personale, creando qualcosa di nuovo per la loro discografia. Non il loro miglior disco? Probabile. Il loro disco più accessibile? Forse. Il loro disco più commerciale? Assolutamente no. non esiste la parola “commerciale” per quanto riguarda i Raein, e non dovreste nemmeno pensarlo. A dare conferma a ciò c’è il fatto che la band ha messo, come ogni altro album della loro discografia, il disco in download gratuito sul proprio sito (e se questo non è amore per la musica cosa lo è?) dopo un countdown di 10 giorni sulla loro pagina facebook. Il gruppo romagnolo è riuscito a creare una combinazione di orecchiabilità e di furia, mantenendo il full lenght in un’ equilibrio saldo e forte.
Come ho detto ad inizio recensione i Raein sono un’ istituzione, e ciò rimangono e rimarranno.
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