Con il nuovo Obliteration gli Entrails a mio avvviso si scrollano di dosso il citazionismo puro di cui si erano ammantati in Raging Death per consegnarci un disco di Death svedese fatto coi crismi. Nulla che possa far gridare al miracolo e gli stereotipi del genere ci stanno tutti dagli accordoni ai tupa tupa sguaiati della batteria. Il gusto di fondo è molto catchy, con brani un po' lenti e arruffoni come la seconda Epitome of Death della quale è impossibile non canticchiare il ritornello al secondo ascolto (e forse anche al primo). Non mancano gli episodi più seriosi dall'urlo iniziale dell'opener (no stavolta non quello di Left Hand Path!) ai passaggi ai limiti del Doom nei quali gli Entrails sanno dare la giusta atmosfera. Un buon compitino con cui la band si risolleva dal precedente, troppo schiavo dei suoi stessi limiti, ma che non riesce a eguagliare in freschezza i primi due lavori che veramente andavano giù come l'acqua. Gli affezionati gioiranno, agli altri forse importerà poco.
Tracklist
1. No Cross Left Unturned 04:27 Show lyrics
2. Epitome of Death 05:23 Show lyrics
3. Beyond the Flesh 04:08 Show lyrics
4. The Grotesque 03:17 Show lyrics
5. Obliterate 03:50 Show lyrics
6. Skulls 03:11 Show lyrics
7. Midnight Coffin 04:17 Show lyrics
8. Bonestorm 04:09 Show lyrics
9. Abyss of Corpses 04:28 Show lyrics
10. Re-Animation of the Dead 04:46 Show lyrics
SENTENZA: Forever Swedish
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