Progressive Chic: Le copertine vivaci dei cd dei Leprous

Indubbiamente, i norvegesi Leprous, sono una delle realtà più interessanti e valide del panorama progressive degli ultimi anni. Con “Tall Poppy Syndrome” e soprattutto con l’acclamatissimo “Bilater”, la band è esplosa a livello mondiale come giovanissima, talentuosissima e promettentissima realtà musicale.
Con il terzo album (e mio preferito) “Coal”, la musica cambiò, allontanandosi dalla pura matrice progressive, energica e sfrontata dei prima lavori, abbracciando sonorità più sperimentali, cupe, introspettive e a tratti anche malinconiche. Ciononostante, l’interessante svolta musicale della band fu ampiamente apprezzata, provando chiaramente di essere una band con nessunissima paura di azzardare e sperimentare.
“The Congregation”, ultima fatica dei norvegesi, è un lavoro dal risultato spinoso ed emblematico.
La componente cupa e introspettiva che caratterizzaava “Coal”, qui è portata all’ennesima potenza risultando però meno riuscita del precedente album.Le tracce sono molto dilatate, alcune poco convincenti e a tratti ripetitive che seppur presentando una precisa identità, non riescono a spiccare del tutto.Nonostante tutto, le composizioni sono ordinate, eleganti e perfettamente eseguite cosi come la produzione, e il missaggio perfetto di Jens Bogren.La prestazione del cantante Einar Solberg è, come in tutti i lavori precedenti, straordinaria. Il suo range vocale, il suo stile e le sue soluzioni mai banali, si amalgamano alla perfezione in tutto il disco risultando uno dei punti forti del disco se non il più evidente.
“The Congregation” non convince: risulta essere un’amplificazione di “Coal” troppo soffocante e dilatata.

Tuttavia è impossibile rimanerne veramente delusi: le doti dei Leprous sono indiscutibili, e queste loro sperimentazioni, anche se meno riuscite, sono ricche di identità e voglia di comporre una musica che, nel bene o nel male, risulta essere Leprous al cento per cento.


Tracklist:
1. The Price
2. Third Law
3. Rewind
4. The Flood
5. Triumphant
6. Within My Fence
7. Red
8. Slave
9. Moon
10. Down
11. Lower
12. Pixel (Bonus Track)


SENTENZA: Thall Poppy Syndrome



RECENSORE: Francesco Tinella

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