Già soltanto leggendo il titolo del disco mi si era creato questo mood di magia e mistero, il quale poi viene magistralmente orchestrato dagli Ufomammut con il loro Stoner Doom dalle tinte psicheliche, ma fosche e vista la tematica direi quasi occulte. Notevole l'uso dei synths nell'intro del primo brano che prelude alla calata nel mondo della magiae pone le basi per lo sviluppo del disco che si articola, al solito come un tutt'uno, nel quale i movimenti non sono scanditi dai diversi brani, ma anzi ogni brano al suo interno può contenere le più anime differenti della band. Come esempio esemplificativo di ciò si prenda la terza traccia Chaosecret, dove si passa da uno Space Rock in salsa oscura a un pesantissimo riffing Doom con punte quasi Sludge. In Ecate infatti assistiamo a un certo processo di polarizzazione degli estremi, in cui i passaggi rarefatti si fanno sempre più aerei e incorporei, conditi con linee vocali mistiche e intelleggibili usando filtri mentre i passaggi corposi risentono della massa di fango che lo sludge sa riversare sull'ascoltatore. Allo stesso modo in molti passaggi la voce che spesso era stata usata dagli Ufomammut più come uno strumento astratto passa invece a farla da padrone con linee vocali ben più corpose. Gli Ufomammut firmano un disco ipnotico che è in grado di trasportare l'ascoltatore tra mondi diversi, antitetici tra loro e per questo complementari: ci si può perdere in mezzo alla psichedelia o scapocciare lentamente tenendo il ritmo con lo Stoner Doom, ma il feeling globale è sempre quello. È per questo che gli Ufomammut non ne sbagliano una.
Ecate Track Listing:
1. Somnium
2. Plouton
3. Chaosecret
4. Temple
5. Revelation
6. Daemon
SENTENZA: Alieni.
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