C’è poco da fare: a volte basta un ascolto per capire se una band ci sa fare o no. Niente riascolti, niente ripensamenti e niente dubbi. Un solo ed unico ascolto.
Ho ascoltato “The Last Note in God's Magnum Opus” degli Schizoid Lloyd e fidatevi che ci sanno fare..e alla grande. Esordire con un disco di tale fattura, è un lusso che pochissime band si possono permettere.Il debutto dei danesi è un vero e proprio "pappone" in cui si notano tra le più disparate influenze che spaziano dal prog rock al metal sperimentale, da canti quasi gregoriani ad un gusto squisitamente classico degli riarrangiamenti.
L’opener esplosiva “Suicide Penguin” è il più fulgido esempio del genio compositivo dei danesi, traccia che contiene tutto il “malloppo” che gli Schizoid Lloyd hanno da offrire. Nel corso dei brani, alcune soluzioni compositive mi hanno ricordato addirittura i Queen, ma anche i Leprous e quel genio di Devin Townsend.
Il pianoforte ricopre un ruolo importante nel disco, nel quale si intercala perfettamente come nella bellissima “Film Noir Hero” in cui anche la bellissima prestazione vocale del cantante Remo Kuhlmann rende il tutto molto sognante e sentimentale.
Gli Schizoyd Lloyd sono mossi da un consapevolissimo amore verso “l’estetica” musicale: le composizioni sono maestose ed è impossibile trovare qualcosa che nel disco “suoni male” nonostante in esso si sperimenti in lungo e largo.Purtroppo, almeno per me, il debutto di questi geniacci, non riesce a diventare un capolavoro vero e propio. L’identità della band a volte si perde anche perché, nella seconda metà del disco, il ritmo cala un po lasciando spazio a ritmiche più pacate, eteree che a tratti sfociano in una sperimentazione fine a se stessa.
“The Last Note in God's Magnum Opus” rappresenta uno dei debut più interessanti degli ultimi anni e che, ovviamente, è passato in sordina. Il gusto che questa band ha per le composizioni che trasuda da ogni traccia dell’album, è una caratteristica che alcune band riescono solo a sognarsi.
Gli Schizoid Lloyd fanno musica che necessita di esistere come espressione del proprio essere, e se come primo disco sono riusciti a sfornare un’opera del genere, non oso immaginare cosa potrebbero fare in futuro.
Chapeau!
“The Last Note in God's Magnum Opus” Track Listing:
01. Suicide Penguin (05:28)
02. Christmas Devil (02:58)
03. Avalanche Riders (04:34)
04. Misanthrope Puppet (07:38)
05. Film Noir Hero (04:18)
06. Amphibian Seer (05:10)
07. Cave Painter (03:47)
08. Chicken Wing Swans (07:43)
09. Citizen Herd (09:58)
10. Prodigal Son (05:43)
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